Un biglietto per l’ultima gara

Che strana la vita (a volte).

Dopo anni tornare a cercare un biglietto per entrare allo stadio, poi cercare una password per entrare qui, in questo blog inventato una vita fa… suppergiù dodici anni fa (cioè nel 2010).

Vabbè, visto che non ho potuto entrare in uno stadio per tutto l’autunno e l’inverno (e neppure al ristorante o al cinema) e le partite le ho seguite su internet, mi godrò gli ultimi 90 minuti di un campionato forse più umile di altri, ma nondimeno ricco di passione e di gol.

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Un nick può fare la differenza

Varese, il suo stadio e il suo campo sono un ricordo. Tra tre giorni si ricomincia! Dopo quasi un mese riparte la serie B. E riparte con la prima giornata.

Sabato pomeriggio verranno a trovarci al “Piola” i Lupi dell’Avellino, una delle più belle realtà di questo campionato. La prima volta che li abbiamo incontrati fu nella B 1973/1974, l’ultima nel 1976. Qualche anno dopo i campani faranno ben 7 campionati di serie A consecutivi. Noi invece 16…di C2 consecutivi.

In attesa del match, nel pieno del calciomercato invernale, volevo dedicare un post ad una cosa che mi balena in mente da un po’ di tempo. Una cosa simpatica e spensierata. Un qualcosa nato qualche anno fa…al “Piola”, of course.

Era il termine della stagione 2009/2010, il Novara Calcio dopo 33 anni tornava a giocare in serie B vicendo, più o meno, a mani basse il campionato di Lega Pro 1a divisione girone A. Per la prima volta, avrei avuto la possibilità di vedere giocare la squadra della mia città in un campionato che non si chiamava più “C1C2LegaPro”.

In quell’ultimo scorcio di stagione ho portato il mio amico Paolo Pinzone, ex compagno di università sebbene in facoltà diverse, a vedere il match decisivo per la promozione, il celebre Novara-Cremonese. Era il 25 aprile 2010. Sebbene lui sia di Verbania, ha sempre seguito il Novara. Lo porto con me e la mia “banda” di amici e rimane colpito da tutto. Decide allora di abbonarsi per la stagione 10/11. E ogni sabato si faceva (e si fa ancora oggi) 140 km per venire al “Piola” a vedere i suoi idoli. Da allora, “abbo” sempre rinnovato per lui.

Tifosi come Paolo in Italia ce ne sono tanti, ma lui ha un qualcosa che altri non hanno: il dare soprannomi, dei nickname, “mirati” a tutti i giocatori del Novara. Alcuni dati in base alla provenienza dell’atleta, altri per lo stile di gioco in campo, altri per vari motivi. Ed io e tutta la mia combriccola dei Distinti D6 concordiamo con lui.

Paolo ed io saremmo contenti se ogni giocatore potesse sapere del soprannome che gli abbiamo dato (due di questi sono già a conoscenza di questo) e che, in stile “Carlo Zampa”. questi possano essere scanditi al momento della lettura della formazione al “Piola”. Speriamo che il nostro desiderio venga esaudito, un giorno.

Buona lettura e…buon divertimento

1 Thomas Kosicky, il colosso di Bratislava

2 Romano Perticone, il pilastro di Melzo

3 Ioannis Potouridis, l’Imperatore

4 Paolo Faragò, Capitan Futuro*

5 Carlalberto Ludi, la Sicurezza

6 Daniele Buzzegoli, il Pittore

7 Matthias Lepiller, il Francesino volante

8 Francesco Marianini, la Geometria

9 Raffaele Rubino, il Re Leone

10 Giorgios Katidis, Giorgio il terribile

11 Gianmario Comi, il Solista dell’attacco

14 Marco Rigoni, the Provvidence man

16 Alessandro Bastrini, il Mastino di Domossola

17 Valerio Nava, astronava spaziale

19 Pablo Gonzalez, il sinistro di Tandil

20 Flavio Lazzari, il Profeta*

23 Simone Pesce, il piccolo Gladiatore

25 Daniele Mori, il Granatiere di Livorno

26 Gael Genevier, Monsieur du centrocamp

27 Simone Salviato, il Lungo di Padova

30 Zoran Josipovic, il Toblerone serbo

32 Jorge Martinez, el Malaka

Altri nick, dalla scorsa stagione a scendere

Alessandro Crescenzi, il biondino maravilla **

Haris Seferovic, il Mago

Francesco Bardi, alaBardi spaziale

Agon Mehmeti, il cigno di Malmo

Riccardo Colombo, vola Colombo biancazzurro vola

Bruno Fernandes, Piedino fatato

Ahmudu Barusso, Perla nera

Andrea Lisuzzo, il Sindaco

Simone Motta, il Professore

Samir Uikani, Là dove osano le aquile

Michel Morganella, il figlio del notabile

Giuseppe Gemiti, Peppino sette cross

Filippo Porcari, Pippomio

Cristian Bertani, il piccolo Buddha

Alex Pinardi, Patrimonio Unesco*

Alberto Fontana, l’antigobbo

Guillame Gigliotti, Guglielmino mio

Matteo Centurioni, l’Esperienza

Takayuki Morimoto, la Furia del Sol levante

Giuseppe Mascara, il dio etneo

Ivan Radovanovic, l’aquila di Belgrado

Santiago Garcia, el Matador di Rosario

Massimo Paci, Mr Rock ‘n roll

Andrea Mazzarani, il Pupetto

Jeda, Jedi’ Jeda’

Andrea Caracciolo, l’Airone che vola con noi

Ah beh se ve ne vengono in mente altri anche a voi, ditecelo. Saremo ben lieti di confrontarci con altri nick…e ciò significherebbe che la cosa vi è interessata.

*giocatori che sono a conoscenza di questo soprannome, in un modo o nell’altro

** da due giorni Alessandro Crescenzi è a Novarello ad allenarsi, in quanto la società si è accordata con la Roma per un altro prestito qua da noi. Fino a quando non verrà ufficializzato, non lo metterò tra i giocatori della rosa.

 

Simone Balocco (e Paolo Pinzone)

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Benedetta Primavera!

Questo è il primo post dell’anno e sono passati quasi 365 giorni da quando ho ereditato il blog da Luca (il mio primo post risale al 18 gennaio). Come vola il tempo!

Auguri di buon anno a tutti, soprattutto a noi novaresi e che quest’anno (calcistico) sia ricco e pregno di soddisfazioni, un po’ come è stato il 2013, ma fino al 30 giugno. Siamo nelle mani di Fabrizio Larini. Speriamo in bene ed io sono fiducioso. I ragazzi ieri si sono ritrovati per il primo allenamento dell’anno agli ordini di mister Calori. Mentre i nostri eroi sono a Novarello, il nostro DS è all’Ata Hotel a cercare di portare a casa gente con i piedi fini (e con gli attributi) per risollevare questa stagione.

Non ci sono partite all’orizzonte, non c’è niente da dire e lascio ad altri il compito di parlare di calciomercato. E di cosa parlo? Di cosa scrivo?

Saranno almeno tre settimane che ci penso: voglio scrivere qualcosa sulla nostra Primavera, in particolare su quei ragazzi che sono stati catapultati (meritatamente) dal campo 5 di Novarello al numero 4, ovvero quello dove si allenano i Grandi. Sto parlando di Paolo Faragò, Bruno Fernandes, Lorenzo Montipò, Francesco Vicari, Iacopo Manconi e Stefano Beltrame. Una curiosità: tutti e sei ho avuto il piacere (e l’onore) di vederli debuttare tra i professionisti.

Partiamo dal primo, che è stato il primo a debuttare in ordine di tempo. Aveva il numero 24 l’anno scorso e della Primavera ne era il capitano, Paolo Faragò.

Nato a Catanzaro il 12 febbraio 1993 ma novarese fin da quando faceca “pio pio” (come Roberto Pruzzo quando veniva allenato da Oronzo Canà-Lino Banfi in un famosissimo film), ha debuttato in serie B contro il Brescia il 13 ottobre 2012, sabato sera. La cosa curiosa? Entra e dopo pochi minuti serve un assist per Baclet che segna…di pancia, o non so con che cosa. E io dico “Appero’…questo entra e fa così? Chissa cosa potrà fare!”. Cosa potrà fare è semplice: partire spesso titolare e decidere le partite, tipo quella all’ultimo secondo di Novara-Sassuolo toccando di testa il bell’assit di Marianini. 3 a 2 e capolista battuta. Paolo è stato insignito del titolo di “man of the match” da parte di Sky. La scorsa stagione è stato anche convocato in Nazionale Under 20 B, che, ironia della sorte, si allenava a Novarello. E’ stato tra i più positivi in questo pre-campionato, segnando anche due reti contro il Grosseto, le sue prime nella manifestazione. In campionato ha segnato già due reti, all’Avellino e alla JuveStabia. Si attende la sua prima rete in casa stagionale. Ho avuto modo di conoscerlo (quasi) personalmente e posso dire: AVERCENE DI GENTE COSI’. Non solo nel calcio. Le cose negative?: è piu’ alto di me, ha 12 anni meno di me e pesa meno di me. Ma io sono un tifoso e ho l’attenuante. Ah beatà gioventù.

Parlando di Faragò non si può non parlare del suo “gemello”, anche lui al debutto l’anno scorso. Ora gioca in A, ma tre anni fa era arrivato a Novarello per due soldi e ora è accanto a uno come Antonio di Natale: Bruno Fernandes. Novara in A, Primavera azzurra che prende dal Boavista questo ragazzino del 1994. Il ragazzo ha i numeri e “Jack” Gattuso lo porta in “panca” nella sua sciagurata esperienza novembrina. Debutta contro il Cittadella, il Novara è sotto di un gol. Entra al 75′ e in quindici minuti fa più lui che tutta la squadra messa insieme in novanta. Non male. Con l’arrivo di Aglietti, e del 2013, il posto da “trequartista-dietrolepunte-centrocampistaavanzato” è suo. Non glielo toglie nessuno, anche perchè inizia anche a segnare: il suo primo gol è “di rapina” nello storico Spezia-Novara 0 a 6, ne realizzerà altri cinque, tra cui quello dopo neanche un minuto contro il Sassuolo con una sassata da fuori area.

Per un gioco di incastri ora Bruno gioca a Udine e mi ricordo alcuni miei “simpatici” compagni dei distinti che dicevano, quando Bruno non giocava bene (si può anche giocare poco bene a 18 anni eh): “cus ki s’è muntà la testa, cal vaga a giugà a Udine, cal vada via”. Eh si l’Udinese, squadra che fà della scoperta dei giovani talenti la propria miniera d’oro, ingaggia il nostro numero 32 e dal 1° luglio è un giocatore a metà tra i friulani e il Novara.

La prima parte di stagione se la fà in panchina, o in tribuna, e si vociferava che sarebbe stato messo in discussione a gennaio. Era ottobre, ma da novembre (coincidenza?) mister Guidolin lo mette dentro e…non lo toglie più. Contro il Napoli addiritura segna la sua prima marcatura in serie A. Che bello sentire dire in televisione “…eh sì, Bruno Fernandes l’anno scorso con il Novara ha fatto un bel campionato…”. Noi, tifosi di provincia ci teniamo a queste cose. E non vi nascondo che quando farò il mercato di riparazione del fantacalcio farò un pensierino a lui…

Gli altri due giocatori al debutto in B l’anno scorso “calcistico” lo hanno fatto entrambi nella stessa partita, l’ultima del girone di ritorno, Novara-Virtus Lanciano del 18 maggio, con gli Azzurri che sarebbero rimasti quinti in classifica anche perdendo con tremila reti di scarto, ma per gli abruzzesi quella era la partita della possibile salvezza in B. Non è finita 3000 a 0, ma 1 a 1. I debuttanti sono stati dal 1′ il terzo portiere Lorenzo Montipò e il terzino destro Francesco Vicari dal minuto 86.

Montipò è un nuares del 1996, anzi proprio il primo dell’anno è diventato maggiorenne, mentre Vicari è di Roma ed è dell’agosto 1994. Lorenzo ha fatto la trafila delle giovanili azzurre, meritandosi il debutto in Prima squadra, mentre l’ex numero 34 (ora ha il 13) arrivava dai pari età del Taranto. Per i due la partita più inutile della stagione (secondo la maggior parte dei tifosi), rimarrà per sempre nella loro mente e nei loro ricordi. Lorenzo si è preso anche un gol, ma ha fatto almeno tre interventi decivisi, Francesco non si è fatto segnalare particolarmente, anche perchè la partita si era conclusa con la rete di Rubino.

La nuova stagione vede Montipò fino al 1° settembre secondo portiere, mentre Vicari un “Primavera aggregato alla Prima squadra”. Lorenzo diventa il “terzo” e rimane in Primavera subendo anche un grave infortunio, mentre Francesco inizia ad essere convocato da Aglietti in panchina. Il nostro gioca fino al 21 dicembre un’ottantina di minuti in tutto. Perchè “fino al 21 dicembre”? Eh sì, perchè al 35′ del primo tempo Francesco entra in campo per un “confuso” Daniele Mori e il suo compito, nella difesa a 3, è stato quello di marcare uno come Francesco Tavano, di quindici anni più vecchio e con altrettanti anni di esperienza in più…e Francesco spesso gli ha impedito di chiudere in porta. Penso che Vicari questo 2014 giocherà diverse partite (France’, se mai leggerai questo post, non “grattarti”, ti prego).

Last but don’t least, all’inglese, l‘ultimo giocatore della Primavera a giocare quest’anno. E proprio all’ultima giornata del girone di andata, anche se in estate aveva giocato gli ultimi minuti del match di Coppa Italia contro il Grossero. Il suo nome è Jacopo Manconi e di professione fa…il bomber della Primavera. Manconi giocava due anni fa in una squadra del campionato di Eccellenza lombarda e faceva i numeri. Gli osservatori del Novara lo vedono, annotano il suo nome sui loro taccuini e lo portano a Novarello. Aglietti lo porta a Morgex ma non in gita, facendogli fare tutta la preparazione. Il suo sostituto, Calori, lo fa invece debuttare tra i professionisti, contro il Bari. Ovviamente la partita contro il Bari non era come quella di agosto contro il Grosseto: là si vinceva in scioltezza, il 29 dicembre invece faceva tanto “freddo”, ma non solo perchè era fine dicembre. E invece il numero 28 è entrato, ha fatto molto di più dei suoi compagni, vincendo molti duelli. Ed è anche andato vicino al gol. Jacopo non temere, arriverà anche il tuo momento…se le premesse sono queste.

Un attento lettore direbbe: “Come Manconi è l’ultimo? E Beltrame?”. Certo, ma Stefano Beltrame merita un discorso a parte. Innanzitutto non ha mai giocato in Prima squadra, ma solo in Primavera. Ma dalla Primavera azzurra è passato direttamente…alla Juventus, Primavera. E con i giovani torinesi ha vinto nel 2012 il prestigioso “Torneo di Viareggio”, segnando il gol del vantaggio contro la Roma nel 2 a 1 finale. E ho anche avuto l’onore di vederlo debuttare tra i professionisti. Era quasi un anno fa, il 26 gennaio, ed ero allo “Juventus Stadium” ad assistere con il mio amico Maurizio, al suo debutto nello stadio della Juventus, a Juventus-Genoa. Al minuto 82 Antonio Conte richiama in panchina Claudio Marchisio e fa debuttare uno sconosciuto (Maurizio ed io pensiamo di essere tra i pochi a sapere chi fosse in realtà questo Beltrame) biellese classe 1993 con il numero 35 sulla schiena. Era proprio lui, il ragazzo della Primavera del Novara. Ne ha fatta di strada eh. Con il mercato estivo la Juve lo ha mandato in B a Bari, dove ha avuto però poche occasioni per mettersi in mostra.

Ho solo menzionato il vero artefice di tutti questi “debutti”, ma meriterebbe un post intero: Giacomo Gattuso, l’allenatore dell Primavera. E’ anche grazie a lui se questi giocatori sono diventati quello che sono. E credo che glielo abbiano detto.

Nel febbraio 1981 Loretta Goggi era al Festival di Sanremo che cantava una delle più belle canzoni della storia della musica italiana, “Maledetta primavera”. Parafrasando il celebre ritornello, la dedicherei ai nostri giocatori…e che il futuro sia con loro.

…che imbroglio se…per innamorarsi bastano 90 minuti…

che fretta c’era, Benedetta primavera? che fretta c’era, se fai godere tutti noi…

Simone Balocco*

*da quest’anno ho deciso di firmare con il mio vero nome e cognome i pezzi che pubblico, lasciando “Simone dei Distinti” solo come account di wordpress e del “Muro”.

 

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Top e flop 2013…e auguri a tutti!

Ieri abbiamo assistito alla peggiore partita del Novara di quest’anno, ed erano tanti anni che non uscivo disgustato dallo stadio. Girone d’andata chiuso, ora mercato e vediamo cosa succede…

Volevo tirare il morale su a tutte le mie lettrici ed ai miei lettori, con un post riassuntivo di questo 2013.

Eccoci arrivati al 364° giorno dell’anno. Meno di 24 ore ed arriverà la “notte di san Silvestro” con il suo cenone, i suoi botti, i suoi baci sotto il vischio ed il desiderio di tutti che l’anno entrante sia migliore di quello appena passato.

In questo mese si vede, e si legge, ovunque “il meglio di…” per elencare i principali fatti di cronaca e di sport dell’anno appena vissuto. “Novaracalcio.wordpress” non è da meno e ha cercato (cioè, ho cercato) una carrellata di momenti “top” e “flop” di questo 2013 targato “Novara Calcio”. Sono tutte posizioni a titolo personale e senza un ordine preciuso, ma suppongo che molti di voi, mie care lettrici e miei cari lettori, possiate essere d’accordo con me. Mi piacerebbe sapere la vostra opionione in merito. Magari mi sono perso qualcosa.

Signore e signori, a voi…

 

 

TOP

La settima vittoria consecutiva

 

Era il 16 aprile, il Novara batteva 1 a 3 all’”Ardenza-Picchi” il Livorno con la tripletta di Haris Seferovic. Gli azzurri, con quella vittoria, avevano raggiunto un record, sette vittorie consecutive. Nel giro di quattro mesi, il Novara da penultimo si trovava, meritatamente, in piena zona playoff. Se contro il Modena in casa il sabato successivo il Novara avesse vinto, avrebbe raggiunto il record di 8 partite consecutive in serie B, primato stabilito dalla Juventus nel campionato 2006/2007. Ma i gialloblù emiliani vinsero…

 

La giornata di Daniele Buzzegoli

 

Domenica 7 aprile, ore 10, aula magna di Novarello. In una sala stracolma viene presentata la giornata “Un gol all’autismo”, con il patrocinio dell’Associazione Genitori Soggetti Autistici e la presentazione del libro del giornalista Gianluca Nicoletti, “Una notte ho sognato che parlavi”, dedicato al figlio adolescente affetto da autismo. Cosa c’entra Daniele Buzzegoli? “Buba” c’entra, eccome. E’ lui il promotore della giornata, in quanto è padre di un bambino, Francesco, di quattro anni, affetto da questa sindrome. Il giocatore ha fatto un intervento molto toccante e si è commosso vistosamente nel vedere le immagini del figlioletto che giocava al “Piola” con alcuni compagni di squadra nel video che presentava la giornata. Non è facile mai parlare delle cose brutte, ma lui c’è riuscito. Gliel’ho anche detto dopo la conferenza: “Buba, non sei un grande calciatore, ma anche un grande uomo”. E dopo avergli stretto la mano, ho avuto gli occhi un po’ lucidi. Mentre lui rideva e stringeva mani a tutti. Dentro di lui, immagino però, tanta commozione…

 

La trasferta a Vercelli. In treno.

 

Sabato 11 maggio, 41° turno della serie B. Il “menù di giornata”offriva il “derby delle risaie” fra la Pro Vercelli, che tornava in cadetteria dopo 64 anni, e il Novara, neoretrocesso in B dalla serie A. Ovviamente sono andato a Vercelli, che dista 22 chilometri da Novara. Non ci sono andato in pullman, non ci sono andato in macchina. Ci sono andato in treno. Eh sì, prima trasferta (mia) in treno. Con in tasca una carota (vera), che ha eluso i controlli di sicurezza. Che figata: almeno 500 cuori azzurri si sono trovati davanti al binario 1 della stazione di Novara per salire sul treno partito da Milano Centrale e diretto a Torino Porta Nuova. E prendere il treno per una volta non significava per me andare a lavorare, ma andare a tifare la squadra della propria città, La partita è terminata 1 a 2, con l’iniziale vantaggio dei padroni di casa, ma il Novara ha pareggiato poco dopo con Lazzari e all’88’ un assist al bacio di Seferovic per Libertazzi, al debutto in campionato dopo il pesantissimo infortunio subito a settembre (!), che batte Valentini e porta i tre punti al Novara. Che giornata: quasi mille tifosi azzurri, giornata estiva, 3 punti, contento per la gioia del “Libe”. Vincere un derby non è come vincere una partita. E’ un’altra cosa.

 

Daniele Buzzegoli che mi dà i pantaloncini

 

Sabato 2 febbraio, terza giornata di campionato. Novara-Cesena, prima partita in casa degli azzurri del 2013. Giocano tutti e tre i nuovi acquisti di gennaio: i terzini Alessandro Crescenzi e Riccardo Colombo e la punta Haris Seferovic. Non so perchè, ma ho visto entrare in campo una squadra decisa e motivata sulle note del riff di “The kids aren’ìt alright” degli Offspring. Dico al mio amico Stefano: “Ste’, questa la vinciamo”. Ovviamente, il Novara ha perso. Gol di tacco al volo di tale Tonelli e Bardi battuto. Come ogni volta, che il Novara vince-perde-pareggia, vado sempre alla balaustra a ridosso del tunnel che porta le squadre negli spogliatoi. Vedo i Ragazzi un po’ abbattuti ed amareggiati. Mi passa vicino Daniele Buzzegoli. Visto che non da mai la maglia ma sempre i pantaloncini, glieli chiedo. Lui accenna e me li lancia. Che figata, ho fatto uscire un calciatore in mutande, senza farlo con volontà!! E i suoi pantaloncini fanno il paio con la maglia che Andrea Caracciolo mi ha lanciato giusto l’anno prima. Dentro una sconfitta c’è sempre un momento “top”.

 

La prima volta che vedo il Novara in ritiro

 

Domenica 28 luglio decido di partire con il mio amico Stefano, compagno non solo nei distinti ma anche delle trasferte, di partire alla volta di Morgex, a ridosso delle pendici del Monte Bianco, sede del ritiro estivo del Novara. Per la prima volta avrei visto il Novara in ritiro. Arriviamo. Giro intorno al campo e al paese e pranzo con altri amici tifosi tra cui Max Barini, leader del “Marco Rigoni fan club” di Facebook. Al pomeriggio assistiamo all’amichevole contro il Vigevano, compagine di Eccellenza lombarda. Il Novara ha vinto, non mi ricordo il risultato, ma mi rimangono impresse le gesta di Lazzari, Buzzegoli, Rubino e del nuovo acquisto Potouridis. Vedere la propria squadra abbracciata dai propri tifosi è sempre una cosa “top”. Siamo tornati a casa stanchi morti, ma abbiamo visto per la prima volta il Novara 2013/2014 prendere forma sotto i nostri occhi.

 

L’esplosione di Bruno Fernandes

 

Nella stagione 2011/2012 la Primavara del Novara acquista per due spicci dal Boavista un giovane ragazzo portoghese di 17 anni, Bruno Fernandes. Il ragazzo ha i numeri e passa in Prima squadra l’anno successivo. Debutta nel Novara il 3 ottobre contro il Cittadella, e faceva freddo. Era il 75′, siamo “sotto” come capitava troppo spesso. Al 90′ il verdetto dell’ennesima sconfitta, ma il giovane ha fatto più lui in quindici minuti che tutti i suoi compagni in 90 minuti. Ovviamente per lui si aprirono le convocazioni e le prime partite con la Prima squadra, anche dal primo minuto. La sua prima rete arriva (se non sbaglio) nello 0 a 6 del “Picco”. Da lì ne segnerà altre cinque e a fine stagione è passato all’Udinese. Bruno dopo tanta “panca” è diventato protagonista anche in Friuli, con alcune partite giocate da titolare e da protagonista, e contro il Napoli ha anche segnato la prima rete in serie A. Che gioia quando si parla di “…Bruno Fernandes, l’ex giocatore del Novara…”.

 

Francesco Bardi e l’Europeo in Israele

 

Lo scorso giugno si sono tenuti in Israele i Campionati europei di calcio Under 21. Per la prima volta, dai tempi di Silvio Piola, un giocatore del Novara veniva convocato in Nazionale e partecipava ad una manifestazione continentale. Sto parlando di Francesco Bardi. Ovviamente Bardi non era proprio del Novara, ma arrivava in prestito dall’Inter, ma fino al 30 giugno era comunque un giocatore azzurro. Che figata quando i telecronisti commentavano le partite della Under e, nel parlare delle prestazioni del portiere livornese, esaltavano le belle prestazioni del “giocatore autore di una bella stagione con la maglia del Novara”. Grande momento top.

 

Le lacrime di Charly Ludi a Empoli

 

Un momento top di questa stagione avviene però in un momento flop: le lacrime di Carlalberto Ludi dopo la sconfitta 4 a 1 al “Castellani” di Empoli. La vittoria dei toscani ha aperto loro le porte verso la doppia finale contro il Livorno, che andrà poi in A. Quella sera ero negli studi di “Radio Azzurra” con Marco Foti e i miei amici Stefano ed Alessandro. La rabbia era forte, ma la gioia di arrivare a provare a riconquistare la serie maggiore era simile. A fine partita viene intervistato da Danny Faranna proprio Ludi, il capitano, e dopo pochi istanti, si mette a piangere. Lacrime di tristezza perchè lui, come noi, aveva creduto ad una possibile finale. Già Charly lo amavo, dopo quelle lacrime dire che lo adoro è riduttivo. Egli ho anche dedicato un post su questo blog, che ha letto e apprezzato.

 

La mia prima volta in radio

 

Era giovedì 4 aprile e facevo il mio primo ingresso in una radio. Ad ospitarmi è stata “Radio Azzurra”, nota radio novarese che tutti i giovedì dalle ore 19 alle 20, la scorsa stagione calcistica, apriva le porte ai tifosi e portava in diretta un giocatore del Novara. Mi metto d’accordo con il conduttore della trasmissione “Azzurri in radio”, Marco Foti, per l’orario. Con me Paola che, sebbene non stimi il calcio, ogni volta che si parla di calcio c’è (e questo è un mistero). In studio Ugo, il regista della trasmissione nonché gran visir di “Azzurra Fm”, il già citato Marco e Daniele Faranna, volto noto delle cronache del Novara Calcio. Ospite, Francesco Bardi. Una cosa bellissima: in radio (un mio sogno), a parlare di Novara con un calciatore. Era la partita prima di Novara-Sassuolo, finita 3 a 2. Che abbia portato fortuna? [Poi l’8 settembre è nata la mia esperienza a “Radio Azzurra” con Marco con “Ogni maledetta domenica”. Ma questa è un’altra storia…]

 

Aver preso questo blog

 

Last but don’t least, io e questo blog. Questo è il punto più personale ma che mi piace molto ricordare. Era metà dicembre 2012, Novara penultimo ed in crisi. Digito su google la voce “tifosi novara”, perchè sebbene sia un frequentatore dei distinti, le curve mi hanno sempre interessato come fenomeno di massa, costume e “pazzia”. Mi imbatto in un blog (questo) con la scritta “cedesi blog”. Il curatore, Luca, non poteva starci più dietro come un tempo per motivi famigliari e personali e a malincuore ha dovuto lasciare il “passo”. Leggo e mi si apre un mondo davanti: avevo sempre voluto avere un blog, dove dire tutto ciò che mi passava per la mente e, in più, se questo parlava del Novara, ero a posto. Conosco Luca prima di Novara-ProVercelli, mi spiega due cose e mi da due “dritte”, mi iscrivo alla piattaforma e lo scorso gennaio ha avuto inizio la mia avventura. E pensare che la scritta “cedesi” era lì da agosto e nessun suo amico, o qualsiasi altro tifoso, lo aveva rilevato o si era interessato. Si vede che era ad attendere me. Spesso Luca visita il blog e mi dice che vede in me la passione che ci metteva lui. E questo non può che farmi piacere.

 

 

FLOP

 

Scambiare la curva Nord con la curva Sud

 

Al “Silvio Piola”, la curva Nord è la sede del tifo azzurro. La sera dello scorso 22 ottobre è nata ufficialmente la nuova “Curva Nord Novara”. Ero presesente quella sera a Novarello. Dopo un anno (circa) in cui il centro curva era quasi spoglio e tifavano in pochi, da quella sera si è deciso di dare una svolta: mai 200 persone si erano ritrovate nella casa del Novara a parlare di tifo. Non per criticare la squadra, ma per parlare di Tifo. Si è poi voluto far partecipare all’incontro anche il dg e il (ex) direttore sportivo. Il DG si è presentato nella sala dopo che i ragazzi che erano al tavolo principale avevano lanciato il coro “noi siamo la curva nord”, dicendo “…sentivo dal mio ufficio il coro “curva sud, curva sud”. Un momento flop-issimo in una serata memorabile.

 

Novara-Bari 0 a 1

 

La partita di ieri pomeriggio è stata l’ultima dell’anno solare, la numero 44 a livello di partite ufficiali (20 de campionato scorso +2 di Coppa Italia + 20 del campionato in corso) e si è chiusa in malo modo per il azzurri. Seguo il Novara da tanti anni, ma ieri davvero sono uscito con l’umore sotto i calzini, come si dice in questi casi, peggio ancora del mio umore dopo la partita contro la Virtus Lancino, finita 0 a 3 per i frentani. Pessimo calcio, pessimo tutto, con tifosi che urlano contro la dirigenza, i giocatori e contro altri tifosi. Ora sta a Fabrizio Larini tirarci fuori dal fango dei bassi fondi. E intanto questa partita è stata, a mio modo di vedere, la peggiore dell’anno. Un super flop, anche dal punto di visto dell’emissione dei biglietti, visto che tanti tifosi sono entrati allo stadio fino alla fine del primo tempo, causa lunga coda al botteghino.

 

La sconfitta di Empoli

 

La lunga cavalcata del Novara 2012/2013 targato prima Tesser e poi Aglietti si conclude al “Castellani” di Empoli una calda sera di metà maggio. Era il 26 maggio e chi passava, andava a giocarsi la finale per la A contro la vincente tra Brescia e Livorno. Le toscane passarono e si giocarono loro la finale. La sconfitta è stata pesante e senza appello, 4 a 1. Si chiudeva lì la stagione più pazza del Novara da quando lo seguo. Ero contento perchè siamo arrivati lì, ma lo metto come momento flop perchè ci credevo ad un ritorno in serie A.

 

L’esonero di Alfredo Aglietti

 

Quanto è cattivo il calcio: un giorno sei un eroe, il giorno dopo sei nessuno. Questo è successo ad Alfredo Aglietti, esonerato dopo la sconfitta esterna contro il Trapani. Il tecnico toscano era arrivato a Novara a risollevare le sorti di una squadra pessima e che non sapeva più vincere giusto l’anno precedente. Il suo arrivo è stato bagnato da una sconfitta contro il Livorno al 93′, ma da li le sconfitte sono state poche e le vittorie tante e belle. Molte con goleade (Spezia, Cittadella, Crotone) e con vittorie con le prime della classe. Questa stagione è iniziata malino, la squadra non vinceva, non giocava bene e perdeva. Dopo la sconfitta con i trapanesi, il giorno dopo, la società ha deciso di sollevare Aglietti dall’incarico di allenatore. Al suo posto è stato chiamato Alessandro Calori. Lo stesso lunedì si era dimesso anche il direttore sportivo Luca Cattani. Sono sempre stato pro-Aglietti quando già si vociferava un suo possibile esonero e dicevo “come si fa ad esonerare quello che ti ha fatto sognare?”. Ed invece, Aglietti…che dispiacere. Aglietti nel mio personale “podio” di allenatori del Novara, si pone al secondo posto dietro ad Attilio Tesser e davanti a Pierluigi Frosi. E il suo esonero è uno dei flop del 2013, ma nel calcio si sa: non si possono esonerare i giocatori, si esonera il tecnico. Sempre.

 

Il trittico di sconfitte consecutive con Lanciano-Carpi-Ternana

 

Tutte le sconfitte sono sempre un flop. E quest’autunno a Novara abbiamo temuto ad una debacle stile “autunno 2012”: allora si persero sei partite consecutive ma quest’autunno ci siamo fermati a tre, per un totale di 9 reti subite e nessuna realizzata). La partita successiva contro il Cesena si era messa male, andando sotto. Ma all’88’, l’81° gol di Raffaele Rubino, al debutto in campionato, ha portato la partita sul’1-1 finale. Contro la Ternana ho capito invece come si sono sentiti qualche mese prima, contro di noi, i tifosi di Spezia, Cittadella e Crotone. Flop comune, mezzo gaudio.

 

l’eurogol di Domenico Berardi

 

Il 6 aprile il gol su punizione da circa 25 metri su punizione di Domenico Berardi ha sancito il momentaneo 2 a 1 tra Novara e Sassuolo, riaprendo una partita data troppo presto per chiusa da Ludi e compagni. Una partita molto intensa contro un avversario molto forte. Passiamo in vantaggio noi dopo un minuto con Fernandes e andiamo sul 2 a 0 poco dopo con una punizione-gioiello dal limite di Buzzegoli. Il 25 emiliano riapre poco dopo e il gol di Pavoletti riapre la partita. E’ stato un gioiello, ma è un flop perchè non puoi farti rimontare due gol in poco tempo, per di più con la squadra più forte del torneo. Ma la ruota gira sempre e all’89’ Marianini crossa per la testa del neoentrato Faragò che la chiude sul 3 a 2.

 

Il primo mese di gennaio senza calcio

 

Questo 2013 che va a terminare è iniziato, calcisticamente, il 26 gennaio. “Il 26 gennaio?” mi direste. Eh si, perchè ora la serie B ha deciso di giocare fino a fine anno, compreso il “boxing day”, stando fermi tutto gennaio. La seconda giornata di ritorno ha visto il Novara vittorioso, guarda caso, contro l’Empoli per 0 a 2 con le reti di Lazzari e Lepiller. Va bene iniziare, ma non si può stare senza calcio, e Novara, per quasi un mese. Cioè, io non ce la faccio. E ora dopo la partita di ieri, il Novara rigiocherà il 25 gennaio in casa contro l’Avellino. Fortunatamnete il 19 gennaio alle ore 12:30 si giocherà il recupero della ventesima giornata tra il Varese e il Novara, non disputata causa inagibilità dell’”Ossola” di Masnago. Meglio che niente…

 

Ancora niente Varese

 

E’ destino che io e lo stadio “Franco Ossola” di Varese-Masnago non dobbiamo incontrarci. Sono stato all’”Olimpico”, allo “Stadium”, al “Dall’Ara”, ma mai allo stadio del Varese. E pensare che dista circa 60 km da Novara. Dovevo andare a Varese il 4 ottobre 2010, partita sospesa per pioggia al 45′ e recuperata il giorno dopo. Dovevo andarci lo scorso 19 marzo, ma giocando di venerdi sera per motivi di lavoro non sono potuto andare. Dovevo andare il 26 dicembre, partita rinviata per campo impraticabile. Qua i flop sono molteplici: io, perchè dico sempre di andare ma poi non ci vado; il sorteggio del calendario; lo stadio di Varese. Visto che io mi escludo dai flop per motivi “oppurtunistici” e che il sorteggio è aleatorio, il vero flop è (il) Varese.

 

Alcuni tifosi che, non appena tutto gira male, protestano

 

Quando si vince va tutto bene, quando si perde va tutto male. E quando si perde, viene fuori l’”anima” del tifoso: c’è quello che si arrabbia ma tifa ugualmente; quello che si arrabbia, tifa ma due parole cattive le dice; quello che si arrabbia e contesta; quello che si arrabbia e spara minchiate. Ed è quest’ultimo che mi fa imbestialire. Il top (anzi il flop) l’ho visto dopo Novara-Virtus Lanciano 0 a 3: un concentrato di parole assurde (…non torneranno più i tempi di Giannini e dell’Alcarotti…), di gente che non conosce ancora i nomi dei calciatori e che ignora la loro provenienza. Fortunatamente non tutti i tifosi del Novara sono così, ma questi qua sono un vero flop. E sono i primi a salire sul carro…

 

I mille controlli delle forze dell’ordine e degli stewart. E poi “Cristo si è fermato a Salerno”…

 

Ultimo momento flop del 2013 (per me) è la partita Salernitana-Nocerina. Sappiamo tutti come è andata e cosa è successo (ho anche scritto un post a riguardo). Questo ovviamente non riguarda il Novara e la sua tifoseria. Ma riguarda però tutti quanti noi. Il vero flop sono questi finti tifosi che invece di tifare la maglia, soggiogano i giocatori.

 

 

 

Buon 2014 a tutti, sperando non solo che migliori la situazione del nostro Novara, ma che anche a noi tifosi speriamo che sia un 2014 migliore sotto tutti i punti di vista, sopratutto dal punto di vista della nostra vita. Che è più importante di una partita di calcio…

 

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Buon Natale, Ace

Francesco-Acerbi-Sassuolo-2013_3053872Vorrei parlare della partita di sabato pomeriggio, vorrei parlare del Novara “leone” del secondo tempo, vorrei parlare dell’infortunio di Lele Rubino e del “boxing day” contro il Varese. Vorrei, ma non voglio, perchè vorrei scrivere un post dedicato ad un giocatore che in queste ultime settimane è apparso (purtroppo) molte volte sui giornali, calcistici e non. Parlo di Francesco Acerbi.

Come mai scrivo un qualcosa su un giocatore che non conosco? Semplice, perchè Francesco Acerbi, milanese di Vizzolo Predabissi, da qualche mese sta lottando su un campo di calcio “particolare” contro un avversario molto difficile da battere: un tumore ai testicoli. Dopo la terribile diagnosi, il difensore (anzi, l’uomo) ha subito un intervento scorso luglio subito dopo le visite mediche, è tonrato a giocare ma il Male è tornato a farsi sentire, in quanto si è presentata una”recidiva linfonodale della neoplasia”. Così dicono i medici.

Calcisticamente Acerbi non è legato a Novara e al Novara, se non aver visto segnare Marco Rigoni al volo il 5 giugno 2011 quando militava nella Reggina. Da lì, il suo approdo in serie A: Chievo, Milan, ancora Chievo e ora Sassuolo. Una cosa in comune ce l’ha anche se alla lontana, essendo compaesano di Tiziano Polenghi, anch’egli nato Vizzolo Predabissi, nel Milanese al confine con il Lodigiano. E col nostro ex terzino destro ha in comune anche la “vestizione” della maglia del Sassuolo.

Il suo passaggio ai neopromossi emiliani sarebbe dovuto essere la sua definitiva esplosione nella massima serie. Ed invece, durante le visite mediche di rito dello scorso luglio, gli viene diagnosticato ciò che nessuno di noi vorrebbe gli venisse detto: “ragazzo, hai un tumore”. Una persona quando sente queste notizie ha due alternative davanti a sè: o si chiude in sè stessa e diventa passiva, o prende in mano la propria vita (e il proprio destino) e combatte. Francesco, combatte. Ma due settimane fa la batosta: positività all’antidoping. Oltre al danno, la beffa. E sì, perchè sicuramente la sostanza che ha preso (la “gonadotropina corionica”, come riporta il referto dell’antidoping) non lo avrà fatto correre di più o rendere più efficace nella marcatura di un attaccante, ma quel farmaco lo ha aiutato per un qualcosa di molto più bello ed importante, V-I-V-E-R-E. So che la Procura anti-doping deve fare il suo mestiere e “Ace” potrebbe rischiare anche due anni di squalifica. C’è da sperare che la sua sia una produzione “endogena”. “Sperare”, la parola che accompagna le persone malate. Che brutta cosa!

Essendo anche un tifoso di calcio, sono vicino ai miei “colleghi” del Sassuolo che ieri al “Mapei Stadium” hanno presentato un’unica coreografia: ogni tifoso al momento dell’entrata in campo delle squadre (per la cronaca, Sassuolo-Fiorentina) aveva un mano un foglio di carta con la scritta “Ace combatti”, per una coreografia particolare. Il giocatore, ieri non in campo, ha apprezzato vistosamente, commuovendosi. Lo stesso hanno fatto ieri i giocatori del Milan prima del derby, indossando una maglia con la scritta “Acerbi non mollare”. Un bel gesto che magari non lo guarirà al più presto, ma che almeno gli allevia il dolore e la paura.

Per questo ho voluto dedicare queste poche righe all’Uomo, prima ancora che al calciatore, Francesco Acerbi augurandogli un buon Natale, anche se presumo sarà un pò diverso rispetto agli ultimi che ha festeggiato. L’augurio va anche ai suoi genitori e alla sua compagna/moglie.

Forza Ace, non mollare. Lottiamo tutti insieme a te.

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